Anche questo fenomeno, come la riflessione, è compatibile sia con l'ipotesi corpuscolare, sia con quella ondulatoria: corpuscoli e onde che passano da un mezzo di propagazione ad un altro variano generalmente sia la traiettoria, sia la velocità, però un'onda, contrariamente ad un fascio di particelle, può suddividersi: parte di essa si riflette, cioè torna indietro, parte si rifrange, cioè attraversa la superficie di separazione.
Nel passaggio da un mezzo ad un altro il raggio di luce cambia direzione e velocità. La luce ha velocità massima c = 3 108 m/s nello spazio vuoto e rallenta in altri mezzi di propagazione. Un mezzo è tanto più rifrangente quando più la velocità della luce rallenta.
mezzo | n | commento |
aria | 1,00029 | l'aria si comporta in pratica come il vuoto |
acetone | 1,359 | |
acqua | 1,334 | |
alcol etilico | 1,365 | |
perspex | 1,493 | |
quarzo | 1,458 | |
vetro crown | 1,517 | |
vetro flint | 1,732 | |
vetro pesantissimo | 1,890 | |
diamante | 2,419 | il diamante è il mezzo più rifrangente |
Scopo dell'esperienza: Studiare la variazione di direzione della luce nel passaggio aria-vetro
Materiale occorrente: Lampada da banco ottico con collimatore, disco graduato con supporto, vetro di forma semicircolare con spessore di circa 5 cm (apparecchiature scientifiche: disco di Hartl)
Metodo di misura: Si monta il disco graduato sul supporto in modo che il fascio collimato di luce cada sul centro del disco. Il percorso del raggio è visibile se la luce lambisce la superficie del disco graduato. Si fissa il vetro sul diametro del disco e, ruotando opportunamente il disco, si misura l'angolo di incidenza (tra raggio incidente e normale) e quello di rifrazione (tra raggio rifratto e normale).
animazione (dal sito www.lmarconi.pr.it)Risultati sperimentali (con luce rossa)
Angolo di incidenza α | Angolo di rifrazione γ |
0,0° | 0,0° |
15,0° | 10,5° |
20,0° | 14,0° |
30,0° | 23,0° |
40,0° | 27,0° |
50,0° | 33,0° |
60,0° | 38,0° |
Analisi dei risultati: Nella rifrazione aria-vetro il raggio rifratto si avvicina alla normale e all'aumentare dell'angolo di incidenza aumenta anche l'angolo di rifrazione, ma NON in modo proporzionale, come è più evidente per angoli grandi. Nel 1621 Willebrand Snell scoprì la semplice relazione che lega i due angoli, successivamente formalizzata da Cartesio: esiste una relazione di proporzionalità diretta non tra gli angoli, ma tra i seni degli angoli. Se trasformiamo i dati sperimentali, calcolando il valore del seno per ogni angolo otteniamo una nuova tabella:
seno(α) | seno (γ) |
0 | 0 |
0,26 | 0,18 |
0,34 | 0,24 |
0,50 | 0,36 |
0,64 | 0,45 |
0,77 | 0,54 |
0,87 | 0,62 |
Costruendo un grafico con i punti trasformati si può vedere che i punti sono stavolta bene allineati e che il rapporto seno(α)/seno (γ) è circa 1,4
Leggi della rifrazione:
sen α / sen γ = n2/n1
Copyleft Ludovica Battista