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Se date un pugno a qualcuno, potete farvi male alla mano e infatti i pugili si mettono dei guantoni per pararsi dai loro stessi colpi. Se un pugile A colpisce un pugile B, quest'ultimo sentirà la forza dovuta ad A, ma nello stesso tempo, anche A risentirà del colpo. Questo è in sintesi ciò che afferma Isaac Newton nei Principii di filosofia naturale.
Axiomata sive Leges Motus Lex III | Terzo principio della dinamica o di azione e reazione |
Actioni contrariam semper et æqualem esse reactionem: sive corporum duorum actiones in se mutuo semper esse æquales et in partes contrarias dirigi. | L'azione è sempre uguale e contraria alla reazione, cioè le mutue azioni di due corpi sono sempre uguali e dirette in verso opposto |
Cominciamo subito a sottolineare un modo errato di intendere comunemente il terzo principio. Spesso si dice: Ad ogni azione corrisponde una forza uguale e contraria. Punto. Perché questa formulazione non va bene? Se non si fa riferimento ad un sistema di due corpi, la legge diventa paradossale: se per ogni forza applicata ad un singolo corpo se ne creasse un'altra uguale e contraria, la risultante delle forze sarebbe sempre nulla e nell'universo non potrebbero mai esserci accelerazioni. Il principio parla invece in modo esplicito della mutue azioni di due corpi, questo significa che occorre fare riferimento a 2 oggetti distinti, in una parola ad un sistema di due corpi.
E' sempre necessario esplicitare quali corpi fanno parte del sistema e quali dell'ambiente. Nel caso in esame il sistema è composto da due corpi: la locomotiva e il vagone, mentre la rotaia e la Terra non ne fanno parte. La forza totale F che agisce sull'intero sistema locomotiva + vagone è dovuta all'ambiente esterno, mentre quella che agisce tra i due corpi è trasmessa dal cavo che unisce la locomotiva al vagone. Osserva il diagramma delle forze:
Esaminiamo tutte le forze esterne: la forza di gravità è equilibrata dal vincolo del piano orizzontale, la locomotiva ha però un motore che fa muovere le ruote sulle rotaie: la forza esterna deriva proprio dalla interazione ruote-rotaie (se non ci fossero le rotaie, la ruote della locomotiva girerebbe a vuoto!).
La forza trasmessa dal cavo è invece una coppia di azione e reazione tra i due elementi del sistema: la locomotiva tira il vagone e a sua volta il vagone tira la locomotiva con una forza uguale e contraria. Le due forze si dicono interne al sistema perchè agiscono tra gli elementi del sistema e la loro somma vettoriale è nulla.
Schematizziamo dunque dati e richieste del problema, tenendo conto che in una dimensione non abbiamo necessità di ricorrere a grandezze vettoriali.
Dati del problema | Richieste | ||
m1 = 7 104 kg | massa della locomotiva | F | intensità della forza totale sul sistema |
m2 = 5 104 kg | massa del vagone | F12 | intensità della forza sul vagone (o sulla locomotiva) |
a = 0,5 m/s2 | accelerazione del sistema |
Applichiamo la legge fondamentale della dinamica a tutto il sistema (che ha massa m1+m2) per determinare l'intensità F della forza esterna totale:
F = (m1 + m2) a = 6,0 104 N
Per determinare la forza applicata al solo vagone si deve considerare il sistema composto dal solo vagone (in questo caso la locomotiva diventa ambiente esterno) e si applica ad esso la legge fondamentale, considerando che il valore dell'accelerazione del vagone è noto, dato che locomotiva e vagone procedono legati da un legame rigido.
F12 = m2 a = 2,5 104 N
Come si vede, la locomotiva trascina il vagone con una forza di intensità minore della forza totale F. A parità di accelerazione, c'è proporzionalità diretta tra forza applicata e massa del sistema.
L'intensità della forza F12 è la stessa della forza F21. Avremmo potuto determinare ques'ultima applicando la seconda legge al sistema formato dalla sola locomotiva. Su di essa, come si vede dal diagramma delle forze agiscono la forza esterna F e la forza F21 dovuta alla presenza del vagone. Quindi l'intensità della forza risultante sulla locomotiva è:
F - F21 = m1 a = 3,5 104 N
quindi F21 = (6 - 3,5) 104 N = 2,5 104 N
La forza con cui la locomotiva traina il vagone ha la stessa intensità della forza con cui la locomotiva è a sua volta tirata dal vagone: le due forze, trasmesse dalla tensione del gancio, sono una coppia di azione e reazione
Affinchè si possa parlare di coppia azione e reazione, le due forze devono:
Le due forze della coppia si chiamano indifferentemente azione e reazione. Nonostante il nome non c'è un rapporto di causa - effetto tra azione e reazione: ambedue le forze agiscono contemporaneamente e non sono l'una la risposta all'altra.
Si, perché sono uguali e contrarie
Si, perché la forza di gravità è causa della reazione vincolare
No, perché sono applicate allo stesso corpo
No, perché la forza di gravità è maggiore
No, perché la forza di gravità è minore
Il carrello è in moto uniforme, quindi, per la prima legge della dinamica, la forza risultante su di esso è nulla: le due forze sono quindi uguali e opposte ma non sono una coppia azione-reazione. La forza peso fa coppia con una forza applicata alla Terra, la forza vincolare fa coppia con una applicata al terreno su cui il carrello preme. (La Terra attira il carrello che quindi preme sul terreno e risponde alla sollecitazione con la reazione vincolare normale.)
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Copyleft Ludovica Battista