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La fiducia nel principio di conservazione dell'energia è stata così forte che, ogni volta che tale principio pareva essere violato, i fisici facevano letteralmente carte false per salvarlo, cioè ipotizzavano l'esistenza di qualcosa che facesse tornare i conti energetici. Questo sistema ha in realtà portato alla scoperta di nuove particelle: come era successo qualche anno prima per il neutone, nel 1933 il fisico austriaco Wolfgang Ernst Pauli, autore del famoso principio di eslusione, ipotizza, per risolvere qualche problema legato al decadimento β, l'esistenza di nuova particella senza carica e senza massa, battezzata come neutrino.
La conferma sperimentale dell'esistenza di questa particella avenne molto più tardi, nel 1956, perchè il neutrino non interagisce quasi per nulla con la materia ed è in grado di attraversare distanze enormi all'interno della Terra senza essere rilevato. Eppure queste particelle fantasma hanno un ruolo importantissimo nella spiegazione dei modelli cosmologici.
Oggi lo studio delle proprietà dei neutrini rappresenta uno dei principali temi di ricerca dei Laboratori del Gran Sasso. Recentemente, nel settembre 2006, un fascio di neutrini è stato inviato dai Laboratori del CERN di Ginevra fino al Gran Sasso.
Si pensa che il neutrino abbia una massa non nulla, anche se trascurabile rispetto a quella dell'elettrone. Esso fa parte delle particelle elementari nel modello standard.
Il modello standard prevede inoltre che, ad ogni particella corrisponda una antiparticella identica e di carica opposta.
Se vuoi saperne di più, vedi l'Avventura delle Particelle.
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Copyleft Ludovica Battista