Relatività ristretta

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Simultaneità

Per approfondire il significato del tempo, Einstein affrontò dapprima la definizione di eventi simultanei e puntualizzò il fatto che la simultaneità non si conserva nel passaggio da un riferimento ad un altro in moto rispetto al primo: non basta, infatti, dire che devo osservare contemporaneamente due eventi per decidere che essi sono avvenuti nello stesso istante; la luce di due stelle che arriva sulla Terra porta generalmente con sè immagini di stelle lontane nello spazio e anche nel tempo, con il risultato che possiamo vedere contemporaneamente una stella di 100 anni fa ed una di 10000 anni fa.

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Il metodo suggerito da Einstein per stabilire un criterio di simultaneità è allora quello di mettersi a metà strada tra i due punti A e B dello spazio nei quali i due eventi hanno luogo. Se i segnali provenienti da A e da B arrivano contemporaneamente all'osservatore, si può dedurre che i due eventi sono simultanei, se un segnale precede l'altro significa che un evento precede l'altro nel tempo.

Due fulmini colpiscono i punti A e B. Se l'osservatore O registra contemporaneamente un segnale luminoso proveniente da A ed uno proveniente da B, conclude che gli eventi A e B sono simultanei.

La domanda che ci si pone è allora: i due fulmini simultanei nel riferimento di O, lo sono anche in un riferimento in moto rispetto ad O? Che cosa registrerebbero i passeggeri di un aereo superveloce in viaggio con velocità v da A verso B?

simultaneo2 (15K) Un passeggero O' si trova nell'aereo, a metà strada tra i due eventi A e B. Le posizioni A e B corrispondono ai punti A' e B' sulla coda e sulla testa dell'aereo. Per O' l'evento A è un fulmine che colpisce la coda dell'aereo e l'evento B è un fulmine che colpisce la testa dell'aereo. Se la luce avesse velocità infinita, O' sarebbe colpito simultaneamente dai segnali provenienti da A e B, ma la luce si muove a velocità c per percorrere i tratti AO' e BO' e la velocità della luce è la stessa in ogni sistema di riferimento.
simultaneo3 (20K) Nel frattempo O' si è spostato con l'aereo verso il segnale proveniente da B e si allontana da quello proveniente da A. Esso vedrà pertanto il lampo B prima del lampo A. Nel sistema di riferimento di O' il fulmine che colpisce la testa è un evento che precede quello del fulmine che colpisce la coda.

Si potrebbe ripetere il ragionamento con un altro ipotetico aereo che viaggia in direzione opposta: questa volta gli osservatori in esso concluderebbero che l'evento A precede l'evento B: in conclusione, non solo la simultaneità non viene mantenuta, ma è possibile concepire sistemi di riferimento in cui l'ordine di successione degli avvenimenti si capovolge.

Possiamo pensare allora a riferimenti in cui sta avvenendo o è già avvenuto il nostro futuro? Significa che i legami di causa - effetto non sono più validi? Questo, come vedremo, non è affatto vero: tutto quello che si è detto sinora è riferito a eventi completamente indipendenti. La teoria relativistica di Einstein non solo salva, ma anzi rafforza il significato del rapporto di causa - effetto.

Se due eventi A e B sono legati da un fatto fisico in modo tale che A sia la causa e B l'effetto, l'evento A precederà l'evento B in ogni riferimento, anche se con diversa separazione spaziale.

La simultaneità è un concetto relativo, ma la relazione di causa-effetto non lo è.
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