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ΔV (V) | iX (A) | iY (A) |
100 | 0,07 | 0,07 |
200 | 0,13 | 0,10 |
300 | 0,20 | 0,13 |
400 | 0,27 | 0,17 |
500 | 0,33 | 0,22 |
600 | 0,40 | 0,30 |
700 | 0,47 | 0,45 |
800 | 0,53 | 0,65 |
900 | 0,60 | 0,85 |
1000 | 0,67 | 1,15 |
Come si vede dalla tabella e ancora di più dal grafico, solo per uno dei due dispositivi c'è una relazione lineare tra corrente e differenza di potenziale. Si dice che un conduttore è ohmico se vale la
Legge di Ohm
La corrente che scorre in un conduttore ohmico è direttamente proporzionale alla differenza di potenziale applicata ai suoi estremi.
Questo equivale a dire che in un conduttore ohmico il valore della resistenza è indipendente dalla corrente. Fra i due dispositivi esaminati, il dispositivo X è un conduttore ohmico, mentre Y non lo è. Sono ohmici i conduttori solidi e liquidi, non lo sono i quelli gassosi e alcuni dispositivi elettronici come i diodi.
Con le caratteristiche volt-amperometriche si può ricavare il valore della resistenza dalla pendenza della retta caratteristica. Poiché la corrente è sull'asse y e la tenzione è sull'asse x, l'inverso della pendenza fornisce il valore di R. I normali fili elettrici (in genere fili di rame) sono conduttori ohmici a bassissima resistenza, in genere trascurabile rispetto alle resistenze di altri dispositivi.
Se colleghiamo i due poli di una pila solo con un filo elettrico, senza altri dispositivi, si ha, a causa della resistenza elettrica praticamente nulla, una corrente molto intensa che può bruciare il filo: in questo caso si parla di corto circuito. Gli apparecchi elettrici come le lampadine, i tostapane, gli asciugacapelli, mettono in gioco delle resistenze molto maggiori.
Componenti comuni di tutti i circuiti elettronici sono delle piccole resistenze di ceramica il cui valore è segnalato da un codice dei colori.
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